
Il Presidente del Consiglio Comunale di Velletri interviene alla prima giornata della Scuola di Formazione Civica promossa dall’Associazione Calliope
Il Presidente del Consiglio Comunale di Velletri, Salvatore Ladaga, ha accolto con convinzione l’invito della dottoressa Maria Paola De Marchis, Presidente dell’Associazione Calliope, partecipando come relatore al primo incontro della Scuola di Formazione Civica intitolato “La politica nei territori nel tempo di grande cambiamento”, svoltosi lo scorso 24 aprile.
Un momento importante di confronto e riflessione che ha riunito voci autorevoli del panorama politico locale e regionale: il sindaco di Velletri Ascanio Cascella, Massimo Andolfi, membro dell’esecutivo regionale di Europa Verde, il presidente del Consiglio Comunale di Lanuvio Alessandro De Angelis, il consigliere dell’XI Municipio di Roma Gianluca Fioravanti, il consigliere comunale ed ex sindaco di Velletri Orlando Pocci e il consigliere comunale veliterno Giuliano Cugini.
Nel suo intervento, il Presidente Ladaga ha condiviso un’appassionata riflessione sul significato profondo della politica come strumento nobile di servizio alla comunità, memoria storica e costruzione del futuro.
“Cerco di svolgere il mio ruolo con correttezza e coerenza – ha esordito – e, proprio per rispetto di una memoria che conta, nell’ultimo consiglio comunale ho scelto di tornare al mio posto storico. Un gesto simbolico per ricordare che la politica è fatta anche di storia, di percorsi, di relazioni che vanno oltre la contingenza.”
Ladaga ha poi ribadito con forza l’importanza di rimettere la persona al centro dell’azione politica, promuovendo rapporti improntati al rispetto, anche nel dissenso.
“Chi siede dall’altra parte non è un nemico, ma un avversario politico. Dobbiamo tornare a difendere le nostre idee senza offendere, valorizzando il confronto, che è la linfa della democrazia.”
Rivendicando con orgoglio le sue radici nella Prima Repubblica, ha lanciato una critica lucida all’attuale panorama politico:
“Oggi vediamo troppa improvvisazione, troppa corsa al consenso senza progetti. In passato, persino con percentuali modeste, si festeggiava per il significato politico di un risultato, perché dietro c’erano visioni, valori, appartenenze. Oggi molto spesso, si incassano grandi risultati ma senza progettualità politica. Tangentopoli ha cancellato una classe dirigente senza formarne una nuova. Prima, chi vinceva sapeva di dover rappresentare tutti. Oggi no. Spesso si elevano a ruoli di comando persone che non governano, ma impongono, non costruiscono comunità, ma potere personale.”
Di grande impatto sui presenti, l’aver ricordato le tre “S” che hanno sempre ispirato il suo impegno da socialista: Scuola, Sociale e Sanità.
“Se riusciamo a governare bene questi tre pilastri, restituiamo dignità alla politica. Ed è proprio nelle scuole che dobbiamo tornare, soprattutto nelle elementari: lì si formano i cittadini di domani. Se un ragazzo impara la sensibilità e il rispetto, avremo una società migliore.”
Impegnato nel sociale e nella sanità, Ladaga ha lanciato un appello alla responsabilità e alla concretezza:
“Abbiamo una grande scommessa davanti: dare risposte reali a ciò che non ha funzionato. Ho ascoltato con attenzione i dati presentati durante l’incontro: ci parlano di una società che chiede ascolto. Oggi c’è più società civile che politica. Il nostro compito è costruire ponti, non alzare muri. “La politica non è sporca, né brutta. È nobile. Ma se non riesce a generare speranza, ha fallito. Ognuno di noi – ha concluso – porta con sé un bagaglio fatto di esperienze, di storia, di visioni. Solo cooperando possiamo dare senso a questa parola meravigliosa: democrazia.”
Un intervento autentico, ricco di contenuti e visione, che ha offerto ai partecipanti uno spunto profondo per riflettere sul ruolo della politica nel tempo presente e sull’urgenza di una classe dirigente capace di unire, ascoltare e progettare.