
L’assessora alle Biblioteche Cristina Casella insieme al curatore d’arte Luca Rondoni durante l’inaugurazione della mostra Liuthery – L’occhio ascolta, ospitata ad Albano Laziale
Un incontro nato per caso, ma che ha lasciato un segno profondo. È così che Cristina Casella, assessora del Comune di Albano Laziale con deleghe a Pubblica Istruzione, Politiche Educative, Politiche Giovanili, Politiche Europee, Gemellaggi e Biblioteche, racconta il suo primo approccio con il progetto Liuthery – L’occhio ascolta, mostra ideata dal Curatore d’arte Luca Rondoni e dal liutaio Gianfranco Roffi. Un’iniziativa che ha saputo toccare corde profonde e che oggi trova spazio e voce ad Albano il cui vernissage si è svolto sabato 24 maggio e che terminerà l’8 giugno .
“Diciamo che l’incontro con Luca è stato un incontro casuale, proprio all’interno di Albano In Libris” – racconta l’assessora in esclusiva a NotizieLazio.it – “Non lo conoscevo, non conoscevo Gianfranco Roffi. Mi ha appassionato il loro progetto, perché l’idea secondo me è piena di significato, con delle connotazioni molto profonde. Incontrarli è stata una fortuna e li abbiamo ospitati in questa mostra al Museo Civico di Albano.”
Un evento che ha fatto da scintilla, accendendo l’interesse dell’amministrazione comunale verso un’iniziativa artistica capace di superare i confini dell’esposizione per diventare esperienza relazionale.
“In quell’occasione mi sono resa conto subito della loro passione, del loro impegno instancabile, della loro volontà non solo di diffondere l’arte, ma di creare relazioni. Non è una cosa scontata: costruire legami intorno all’arte è qualcosa di raro e prezioso.”
Il progetto, infatti, si distingue per la sua capacità di unire numerosi artisti, numerose “anime”, come li definisce l’assessora, che si sono messe in gioco in modo generoso, contribuendo con autenticità e spirito collettivo attraverso l’esposizione di violini dipinti che creano melodia anche in chi non può ascoltare ma solo osservare.





“Io ho fatto una promessa a Gianfranco e a Luca, perché mi sono subito resa conto che erano in grado di mettere insieme anime. Oggi, quella promessa la vediamo realizzata, ed è una grande emozione.”
La mostra si propone come un luogo “da vedere e da ascoltare con gli occhi”, come raccontato dalla stessa Casella, rivelando una dimensione sensoriale e relazionale profonda.
“Luca mi ha detto che avremmo creato un luogo dove alcune cose si potranno vedere, altre si potranno sentire soltanto con gli occhi. Un luogo in cui rallenteremo tutti, e tra di noi nasceranno legami. In questo momento storico, abbiamo bisogno di cogliere l’essenza dei legami profondi. Come assessora alle Biblioteche e come parte dell’amministrazione, ho sentito che questa scommessa dovevamo accoglierla.”





E così Albano torna ad accogliere il team di Liuthery – L’occhio ascolta, rinnovando il suo impegno a sostenere l’arte non solo come bellezza, ma come strumento di relazione, introspezione e comunità. Ricordiamo che la mostra vedrà il proprio ‘finissage’ il prossimo 8 giugno presso il Museo Civico di Albano Laziale ‘Mario Antonacci’ in Viale Riorgimento n.3.

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