Attualità Redazione 10 Febbraio 2023 (0) (285)

Giorno del ricordo, il messaggio del Presidente del Consiglio dei Ministri

“Oggi l’Italia celebra il Giorno del Ricordo e rende il suo tributo ai martiri delle foibe e agli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare le loro case e le loro terre per il solo fatto di essere italiani. Centinaia di migliaia di nostri connazionali obbligati a fuggire e che la Nazione, in diverse occasioni, non seppe accogliere come sarebbe stato giusto fare. 


La memoria delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata è stata per troppi anni vittima di una vera e propria congiura del silenzio. La Repubblica ha ricucito questa pagina dolorosa della storia nazionale con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, che istituisce la solennità civile che celebriamo oggi e che impegna le Istituzioni a promuovere la conoscenza di quei fatti, a valorizzare il contributo degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia allo sviluppo sociale e culturale dei territori dell’Adriatico orientale e a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti sul territorio nazionale e all’estero. 


È la ragione per la quale ho voluto istituire a Palazzo Chigi uno specifico Comitato di coordinamento delle celebrazioni legate a questa giornata, allo scopo di garantire una più efficace programmazione delle iniziative e delle cerimonie proposte e organizzate dalle Amministrazioni in occasione del 10 febbraio. Il ringraziamento del Governo va agli esuli e ai loro discendenti per l’insostituibile opera di testimonianza e a tutte le Associazioni, le Fondazioni, le Società e i Comitati che portano avanti la memoria di quei fatti e lavorano instancabilmente allo ricerca, alla documentazione e alla divulgazione. 


I nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia sono “italiani due volte” e custodiscono nel loro cuore la nostra Bandiera. Quel Tricolore che molti di loro portarono con sé fuggendo dalle loro terre e che questa sera illuminerà, con i suoi meravigliosi colori, la sede del Governo. L’Italia non dimentica”.