Politica Redazione 31 Luglio 2020 (0) (790)

Regione Lazio – #PianoRifiuti, seduta aggiornata al 3 agosto

Dopo la relazione dell’assessore Valeriani, l’Aula ha respinto le questioni (pregiudiziale e sospensiva) presentate dal M5s. Una volta conclusa la discussione generale è iniziato l’esame degli emendamenti

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini, prosegue l’esame del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti. Dopo la relazione dell’assessore Massimiliano Valeriani, che ha illustrato i punti principali della proposta di delibera, si è sviluppata la discussione generale, con gli interventi dei vari gruppi politici. In precedenza, all’inizio della seduta, il Consiglio ha bocciato due richieste del Movimento 5 stelle, una questione pregiudiziale (per difformità rispetto alla normativa europea, come illustrato dalla consigliera Corrado) e una sospensiva, con la quale si chiedeva di riportare il provvedimento in commissione. L’esame del testo con i relativi emendamenti e subemendamenti è iniziato mercoledì 29 luglio.

Durante la seduta di mercoledì, è stata più volte al centro della discusione in aula la questione degli Ambiti territoriali ottimali (Ato), con molte dichiarazioni di voto sugli emendamenti, perché ogni Ato dovrà gestire nel proprio ambito il ciclo dei rifiuti. Come già avvenuto martedì durante la discussione generale, sono emerse tre posizioni sulla ripartizione degli Ato: la prima, che sembra avere il supporto della maggioranza dei consiglieri, intende lasciare l’attuale assetto con i cinque Ato corrispondenti ai territori delle quattro province e a quello della Città metropolitana di Roma Capitale; la seconda propone la creazione di un sub-Ato per Roma Capitale; la terza proposta è quella di creare un unico Ato regionale.

Un altro tema che ha richiamato l’attenzione dell’Aula con parecchi interventi è stato quello introdotto dall’emendamento presentato (e poi approvato) dai consiglieri Enrico Cavallari e Marietta Tidei del gruppo Misto che riguarda il monitoraggio della Regione sul conseguimento dei previsti livelli minimi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani da parte dei comuni. Con questa modifica, la Regione verificherà l’avvenuta applicazione dell’addizionale del 20 per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica ma solo a partire dai dati della raccolta del 2021, come richiesto dall’assessore Valeriani attraverso una riformulazione dell’emendamento.

Oltre al citato emendamento, ne sono stati approvati altri 13, sette dei quali presentati dalla Lega, tre dal presidente della commissione Rifiuti, Marco Cacciatore (gruppo Misto), due da Eugenio Patanè (Pd) e uno da Fratelli d’Italia. Tutti afferiscono alle prime 54 pagine delle 397 che compongono la prima parte del voluminoso documento, la “Sezione Rifiuti Urbani”. A questa vanno aggiunte la “Sezione Rifiuti Speciali”, la “Sezione Criteri di Localizzazione” e la “Valutazione ambientale strategica” (Vas).

La seduta è ripresa con l’esame degli emendamenti, alle 10.40 di giovedì 30 luglio. Nel corso della giornata, sono stati approvati undici emendamenti, alcuni riformulati dall’assessore Valeriani. Quattro di questi sono stati presentati da consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia che puntano alla realizzazione di impianti di compostaggio di piccole dimensioni e alla tariffazione puntuale. Tre gli emendamenti dalla Lega, due dal presidente della decima commissione, Marco Cacciatore (Gruppo Misto), il quale propone come obiettivi la riduzione, il riuso, il riciclo e tutte le forme di recupero energetico possibili. Approvato con una riformulazione anche l’emendamento di Stefano Parisi (Lazio 2018), volto a porre un freno all’esportazione dei rifiuti, chiudendo il ciclo all’interno della regione entro il 2025, e l’emendamento di Enrico Cavallari e Marietta Tidei, entrambi del gruppo Misto, volto a incentivare i comportamenti virtuosi in materia di raccolta differenziata. Poco dopo le 16, il presidente Buschini ha aggiornato i lavori a lunedì 3 agosto alle ore 10, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari.

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